2019, un anno di successi per il tech israeliano
La rassegna stampa di «INFORMAZIONE CORRETTA»
Testata: Il Foglio
Data: 7 gennaio 2020
Pagina: 7
Autore: redazione
Titolo: «Il tech in Israele va forte, piovono unicorni»
Che il comparto tecnologico di Israele sia uno dei migliori al mondo è noto. Ma il 2019 per lo stato ebraico è stato straordinario, dal punto di vista dell’innovazione e degli investimenti in tecnologia. Per esempio: nell’anno che è appena passato, in Israele il numero di unicorni, cioè di startup che ottengono una valutazione superiore al miliardo di dollari, è praticamente raddoppiato, da 11 a 20. Non è soltanto il tasso di crescita a impressionare, quanto il fatto che di stati con 20 unicorni ce ne sono pochi. Meglio di Israele fanno soltanto gli Stati Uniti, la Cina e il Regno Unito. L’Italia, per dire, ha zero unicorni, Francia e Germania una manciata. Certo, da qualche tempo si parla di come le quotazioni di certe startup siano gonfiate, ma per Israele un numero così alto di aziende tecnologiche che raggiungono un valore stratosferico è probabilmente un segno di maturità. Fino a pochi anni fa tutte le aziende tech israeliane puntavano a una “exit”, cioè a farsi acquisire da un gigante americano, come Waze comprato da Google. Se i gioielli tech rimangono in proprio e diventano grandi a loro volta è un buon segno per Israele. Tra le startup israeliane diventate unicorni ci sono:
Gett, un servizio taxi gestito attraverso un’applicazione mobile stile Uber;
Monday.com, che ha creato un software per la gestione dei team aziendali;
Cybereason, una compagnia di sicurezza informatica.