FOCUS SULLA INNOVAZIONE ISRAELIANA
L’agenzia internazionale di rating Moody Investors Service ha confermato il “voto”A1 per Israele, sottolineandone il “modello di crescita flessibile e la governance efficace”. La chiave del dinamismo economico di Israele sta nel settore delle esportazioni high-tech che si avvale di una popolazione ben istruita e relativamente giovane, nonché di uno dei più alti livelli di investimenti pro capite in Ricerca & Sviluppo”, spiega l’agenzia in un comunicato pensato come un aggiornamento per gli investitori e che dunque non comprende una valutazione ufficiale.
Nonostante la buona performance dell’economia israeliana, nel 2014 la crescita ha conosciuto un rallentamento cui hanno anche contribuito il recente round di combattimenti nella striscia di Gaza e gli stanziamenti aggiuntivi relativi alla sicurezza: “Le spese supplementari per la difesa hanno fatto deragliare i piani che dovevano far scendere il disavanzo pubblico al 3% sia nel 2014 che nel 2015”.
Il metodo tradizionale e più usuale per fronteggiare questo tipo di problema, spiega, è quello di alzare i tassi di interesse. “Ma questa soluzione non è al momento disponibile a causa di altre questioni economiche: non si vuole rallentare l’economia e non si vuole apprezzare la moneta”. Questo consiglia dunque l’utilizzo della liquidità e di mutui con tassi bassi per fronteggiare la situazione. “Bisogna utilizzare tutte risorse disponibili per cercare di raffreddare il mercato – dice – Perché quello che non si vuole è far scoppiare la bolla, ammesso che ci sia una bolla”.
Il Segretario generale ha definito “forte” l’economia israeliana e ha incoraggiato Israele ad adoperarsi per estendere i benefici derivanti da tale economia a tutti i segmenti della società. Ha anche detto che altri membri dell’OCSE(Organizzazione per la Cooperazione e per lo Sviluppo Economico) avrebbero da imparare dall’attenta gestione dell’economia israeliana.