Enel X, le start-up e la rivoluzione del monopattino a Tel Aviv
La rassegna stampa di «INFORMAZIONE CORRETTA»
Testata: Corriere della Sera
Data: 26 aprile 2019
Pagina: 39
Autore: Barbara Milucci
Titolo: «In monopattino a Tel Aviv»
Vedi quest’app? È una rivoluzione. Consente di noleggiare un monopattino a Tel Aviv per 1 dollaro a corsa, più 15 cent al minuto. Bird, la società americana che noleggia in sharing monopattini elettrici con carta di credito, è il futuro». Francesco Venturini, ad di Enel X, racconta entusiasta, sulla promenade di Tel Aviv, una delle sue ultime partnership che consentirà di ricaricare anche in Italia, in tutti i punti Enel X, i monopattini Bird. Nato con il fenomeno hipster, lo skateboard a batteria con manubrio è il futuro della micromobilità. Ed Enel X, specializzata in prodotti innovativi e soluzioni digitali per la mobilità elettrica in un’ottica di sostenibilità ambientale, lo sa bene. Per questo sta testando nei suoi due hub in Silicon Wadi (Haifa e Tel Aviv) diverse innovazioni di reti elettroniche intelligenti (smart grid) ed infrastrutture intelligenti.
«Vogliamo diventare una piattaforma integrata dove il dato è fondamentale». Al momento sono otto le start up israeliane con cui Enel X dialoga, grazie anche ad un accordo con l’Autorità dell’Innovazione di Israele, che consente agli startupper di ricevere fondi che coprono l’85% dei costi. «Un paio di soluzioni potrebbero essere acquisite entro l’anno» anticipa Venturini. Tra queste c’è Chakratec, un sistema di accumulo dell’energia cinetica tramite volano che consente di ricaricare veicoli in soli dieci minuti. Attiva all’aeroporto di Vienna, si sta testando a Vallelunga a Roma. «Entro il 2021 gestiremo 455 mila punti di ricarica nel mondo (spiega Alberto Pigna, capo di Enel X e-mobility): installiamo in media dalle 80 alle 100 colonnine a settimana. Solo in Italia, l’app per la e-mobility fa ottomila download». Altre idee in fase di test sono le prese per la ricarica delle auto elettriche all’interno dei lampioni della luce. In Enel «siamo aperti ai network di innovatori per identificare le soluzioni tecnologiche più efficienti disponibili sul mercato. Vogliamo intercettare le innovazioni più dirompenti per essere al passo con un business in rapida evoluzione» aggiunge Venturini. Le soluzioni serviranno a creare nuovo valore, cambiando i paradigmi dell’industria energetica e accelerando la transizione verso la mobilità sostenibile, un consumo consapevole ed efficiente ed una produzione energetica basata sulle fonti rinnovabili. Le altre start up israeliane con cui Enel X collabora vanno tutte in questa direzione: dai droni di Percepto, Convexum e Civdrone alla sicurezza informatica per le infrastrutture di Aperio, dalla realtà aumentata (Fieldbit) al convertitore di energia (Brenmillaer) fino agli analytics di Cropx. Nonostante la capacità di attrarre investimenti da parte di Israele sia quasi cinque volte superiore a quella europea, qualcosa si inizia a muovere anche qui.
L’idea è creare «un nuovo fondo italiano, con dentro la Cassa Depositi e Presiti e la terza Banca d’Israele (Discount Capital), per rafforzare i rapporti tra i due Paesi» dichiara Gianluigi Benedetti, ambasciatore italiano in Israele. E visto che flessibilità è la parola d’ordine perché software ed infrastrutture viaggiano insieme, nell’altro hub di Enel ad Haifa, la ricerca verte tutta sul Network Digital Twin, che consente di costruire al computer una copia virtuale della rete reale in grado di replicarne in tutto e per tutto il funzionamento e di testarlo in tutte le condizioni possibili. Così da avere, come scrive lo storico Yuval Noah Harari, «algoritmi che capiranno meglio di quanto possiamo arrivare a comprendere noi stessi».