Intesa Sanpaolo accelera le start up con Israele
Testata: La Nazione
Data: 25 maggio 2020
Pagina: 13
Autore: Achille Perego
Titolo: «Intesa accelera le start up con Israele»
Il coronavirus non ha fermato la crescita delle start up innovative sull’asse Italia-Israele. Si sono infatti conclusi con successo l’Israel-Italy Acceleration Program e la conferenza virtuale EcoMotion 2020. L’Israel Italy Acceleration — per cui è già previsto un secondo bando — è il primo programma di accelerazione per startup italiane in Israele lanciato dalla nostra Ambasciata a Tel Aviv e da Intesa Sanpaolo Innovation Center, la società del primo gruppo bancario italiano, presieduta da Maurizio Montagnese e diretta da Guido de Vecchi. Il programma ha visto la partecipazione di sette startup che, nel pieno rispetto dei parametri di sicurezza dovuti al diffondersi del Covid-19, hanno potuto seguire in loco o, per un breve periodo, a distanza un percorso formativo e di crescita all’Eilat HighTech Center, l’acceleratore patrocinato dal gruppo israelo-americano Arieli Capital che gestisce programmi di innovazione per università, centri di ricerca, istituzioni governative e grandi imprese. Nata nell’ambito delle attività previste dall’accordo italoisraeliano di cooperazione industriale, scientifica e tecnologica, questa iniziativa ha come obiettivo quello di sviluppare nuove idee d’impresa in uno degli ecosistemi dell’innovazione più all’avanguardia a livello mondiale. Israele infatti è al primo posto per startup pro-capite e per la creazione di brevetti, con una percentuale sul Pil investito in ricerca e sviluppo pari al 4,1 %. Le domande di partecipazione sono state complessivamente 40 e il Comitato di valutazione ha selezionato le migliori realtà attive nei settori tecnologia applicata alla sanità, mobilità intelligente e clean tech (tecnologie che servono a limitare l’impatto ambientale di un determinato processo produttivo). Il Comitato ha coinvolto, oltre al primo scienziato dell’Ambasciata d’Italia in Israele, Stefano Ventura, e a Dani Schaumann di Intesa Sanpaolo Innovation Center, Danny Biran, ex vice presidente della Israel Innovation Authority, Jeremie Kletzkine di Startup Nation Central e Dan Fishel di OurCrowd.

Al programma hanno avuto accesso sette start up finaliste: per la tecnologia applicata alla sanità BionIT Labs, SyDiag, Materias ed Elysium. Per la mobilità intelligente Isaac e Djungle e per la clean tech Nanomnia. La crisi internazionale legata al coronavirus ha costretto le startup a un rientro anticipato in Italia ma la grande professionalità e il costante impegno di tutti i partner coinvolti hanno comunque garantito il completamento del programma, che per la crescita dei giovani imprenditori italiani ha visto l’organizzazione di oltre 250 meeting business-to-business, 100 connessioni con grandi aziende a livello globale e oltre 30 sessioni faccia a faccia con investitori internazionali. «La prima edizione del programma Accelerate in Israele si è appena conclusa con pieno successo – ha sottolineato l’Ambasciatore italiano in Israele, Gianluigi Benedetti – . Per le nostre sette start-up si sono aperte significative opportunità di business, offerte di partnership e per qualcuna anche di investimento. Si è trattato di un’occasione unica per immergersi completamente nell’eccezionale ecosistema dell’innovazione israeliano e per affinare le idee progettuali e le soluzioni tecnologiche in un costante, serrato confronto con esperti, investitori e imprenditori israeliani e internazionali. L’Ambasciata (che ha lanciato l’anno scorso questa iniziativa, convinta delle potenzialità che la complementarietà dei sistemi economici italiano e israeliano ancora offre) guarda con maggiori aspettative alla seconda edizione del programma che verrà pubblicizzata fra pochissimi giorni con una più ampia partecipazione del sistema Paese e un budget raddoppiato». «Supportare la crescita delle migliori realtà tecnologiche italiane anche attraverso programmi di accelerazione internazionale è parte della mission di Intesa Sanpaolo Innovation Center – ha commentato Guido de Vecchi, dg di Intesa Sanpaolo Innovation Center . E Israele, oltre a essere uno dei più importanti fornitori di tecnologie innovative per il nostro gruppo, è l’esempio più concreto di ecosistema innovativo di successo in cui centri di ricerca, incubatori, investitori e governo possono fornire un valido aiuto nella formazione e nella crescita delle startup più promettenti». «Siamo onorati di aver gestito questo primo programma per startup italiane in Israele – ha aggiunto Or Haviv, partner e responsabile delle piattaforme di innovazione globale di Arieli Capital e amministratore delegato dell’Eilat Tech Center -. Nonostante la crisi da coronavirus siamo riusciti a portare a termine il programma con collegamenti in remoto. Non vediamo l’ora di poter continuare questa connessione di successo fra gli ecosistemi di startup italiane e israeliane». Il successo ha riguardato anche l’EcoMotion 2020 Virtual Event, uno degli eventi più importanti al mondo per quanto riguarda la mobilità del futuro che coinvolge le maggiori realtà internazionali dell’automobile e dell’high tech. Quest’anno, a causa del virus, EcoMotion ha realizzato una conferenza a cui hanno partecipato in oltre 400, in rappresentanza delle grandi società e di 150 startup internazionali. Intesa Sanpaolo Innovation Center, che da sempre partecipa all’iniziativa, ha accompagnato all’evento alcune delle più importanti realtà italiane che si occupano di mobilità, affiancandole a sette promettenti startup che sta seguendo nel percorso di crescita in collaborazione con Techstars, uno dei più importanti acceleratori internazionali: Parkofon, Automotus, Nickelytics, V2X, TUC, WeGlad e Sentetic.